Gli scienziati impegnati a studiare il
comportamento del Sole potrebbero aver risolto un altro
problema di vecchia data sulla nostra stella. Lavorando
sui dati raccolti prima da SOHO, la sonda solare dell'ESA, e poi
dalla navicella Spartan 201 della NASA, i ricercatori
hanno scoperto che il vento solare sciama dal Sole
«cavalcando» le onde nell'atmosfera solare come un
surfista.
Il fatto che questo plasma elettricamente
carico - il vento solare, appunto - raggiunga una
velocità di 3 milioni di chilometri all'ora nel lasciare
la stella (il doppio della velocità prevista dalla
teoria) era noto da anni. L'interpretazione di come ciò
accada è la vera novità: «Le onde nell'atmosfera solare
sono prodotte dalla vibrazione delle linee di campo
magnetico del Sole» ha spiegato John Kohl, responsabile
del gruppo che studia i risultati dell'Ultraviolet
Coronal Spectrometer (UVCS), uno dei 12 strumenti a
bordo di SOHO.
L'atmosfera solare esterna, chiamata
anche corona, si vede dalla Terra solo durante
un'eclissi totale, e appare come un velo luminoso
intorno al disco nero della Luna. La corona è, in
effetti, un plasma elettricamente carico che fluisce in
tutto il sistema solare, fenomeno noto come vento
solare. Le onde, invece, si formano a causa delle rapide
vibrazioni dei campi magnetici nel plasma della corona.
Sono dette onde magneto-idrodinamiche, e si ritiene che
accelerino il vento solare. Gli elettroni e gli ioni
positivi che lo costituiscono, infatti, sono costretti a
muoversi lungo le invisibili linee di forza del campo
magnetico della corona, dove percorrono una traiettoria
a spirale.
«Il campo magnetico agisce come una corda
di violino - ha commentato Ester Antonucci, dell'Osservatorio di Torino. - quando viene
toccato, vibra. Quando il campo magnetico del Sole vira
a una frequenza pari a quella del moto spirale delle
particelle, si riscalda, producendo una forza che
accelera le particelle in su e in gù, allontanandole dal
Sole.»
«Anche se questa è una scoperta importante -
conclude Steven Cranmer, dello Harvard-Smithsonian Center for
Astrophysics - ancora molte domande sono in cerca di
una risposta. Le osservazioni hanno chiarito che
particelle pesanti come gli ioni ossigeno “cavalcano” le
onde, e si stanno anche raccogliendo prove che le onde
sono responsabili dell'accelerazione degli ioni
idrogeno. Ma occorrono altre osservazioni per esserne
certi. Molti altri tipi di particelle, come l'elio, il
secondo elemento più comune nel vento solare, non sno
mai state osservate nella zona di accelerazione della
corona, e occorrono anche nuove osservazioni per
migliorare la nostra comprensione di come le onde
interagiscano con il vento solare nel suo complesso.»
Ciò nondimeno, SOHO ha rivelato un altro dei misteri
del Sole, il che - per Martin Huber, che dirige lo Space
Science Department dell'ESA «è un trionfo.»
Marco Cattaneo
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