Dimostrazione
del teorema
(Caso di un corpo bidimensionale)
Per
la dimostrazione della formula consideriamo in un primo momento una lamina
piana di forma qualsiasi della quale indichiamo con G
il centro di massa.
Ricordiamo che per
un sistema discreto di particelle il centro di massa è definito come il
punto G dello spazio che verifica l’equazione vettoriale
Al
fine di rendere più facilmente comprensibile la dimostrazione che
presentiamo supponiamo di considerare il corpo rigido come formato da N
masse puntiformi: m1,
m2,m3,.., mN.
Fissiamo
un sistema di riferimento cartesiano ortogonale xOy nel piano contenente
il corpo laminare C
e sia a
l’asse
perpendicolare a detto piano e passante per
il punto Q di
coordinate (xQ;yQ).
Consideriamo
la massa elementare mi
nella posizione Pi . Per il vettore
supponiamo
che si abbia
con
;
consideriamo
infine il vettore
.
La
distanza della massa elementare mi
dall’asse a
è data evidentemente dal modulo del vettore
espresso
da
per
cui il suo momento d’inerzia rispetto a detto asse è
Per
determinare il momento d’inerzia del corpo rispetto all’asse a
dobbiamo sommare tutti i momenti d’inerzia elementari delle masse mi
. Otteniamo perciò
Sviluppiamo
i quadrati presenti e raccogliamo adeguatamente i termini.
Notiamo
ora che dalla proprietà del centro di massa risultano nulli i due termini
centrali
,
inoltre
il primo termine rappresenta il prodotto della massa del corpo per il
quadrato della distanza d
fra l’asse a
e l’asse ad esso parallelo passante per il centro di massa , mentre
l’ultimo termine rappresenta il momento d’inerzia del corpo rispetto
all’asse baricentrale. Abbiamo dunque ottenuto la relazione prevista
dal teorema di Steiner nel caso considerato.
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(Caso di un
corpo tridimensionale)
La validità
del teorema di Steiner anche nel caso tridimensionale si può provare
pensando di “affettare” il corpo con tanti piani paralleli tra loro e
perpendicolari all’asse a
rispetto al quale s’intende determinare il momento d’inerzia. E’
evidente che per ciascuna di tali sezioni il teorema è già acquisito e
per avere il momento d’inerzia complessivo basta sommare i momenti
d’inerzia rispetto allo stesso asse di tutte le singole fette.
Se indichiamo con dm
la massa di ciascuna di queste fette possiamo scrivere la relazione di
Steiner nel modo seguente
con
l’ovvio significato dei simboli. Effettuando quindi la somma di tutti i
momenti d’inerzia elementari dIa con il calcolo integrale si perviene agevolmente al risultato
indicato dal teorema giacché il calcolo dell’integrale del primo
termine fornisce il momento d’inerzia del corpo rispetto all’asse
baricentrale e nel calcolo dell’integrale del secondo termine, essendo
costante il fattore d2 , si tratta solo di sommare tutte le masse delle “fette” e quindi si
ricava la massa M complessiva del corpo.
Il teorema è così
acquisito per un corpo qualsiasi.
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