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Il vento solare
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La cometa
Hale-Bopp,al massimo del suo splendore nel marzo-aprile
1997, mostrava chiaramente questa doppia coda. Mentre la coda di
polvere era più brillante, la coda di plasma aveva un colore
differente, tendente al blu.
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La prima indicazione che
il Sole potesse emettere un “vento” veniva dalla osservazione
delle code delle comete, che puntavano lontano dal Sole, mentre le
comete gli si avvicinavano o si allontanavano. Keplero nel primo 1600
ipotizzò che quelle code erano guidate dalla pressione della luce
solare e questa idea rimane valida ancora per le molte comete la
cui coda è costituita di polvere.
Le comete comunque hanno anche code di ioni, che emettono proprie linee
spettrali, diverse da quelle del Sole.Queste code possono puntare in
direzioni leggermente
diverse.
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La pressione della luce solare non poteva spiegare questo comportamento, ma
Hoffmeister e Biermann proposero che oltre alla luce, il Sole emettesse
una corrente
stabile di particelle ,una “radiazione corpuscolare solare”che
spingeva gli ioni.
Il flusso fu denominato
“vento solare” e la sua esistenza fu dopo confermata dagli
strumenti a bordo delle navicelle spaziali.
La distribuzione degli
ioni nel vento solare assomiglia in generale alla distribuzione degli
elementi sul Sole, soprattutto protoni, con il 5% di elio e frazioni
minori di ossigeno ed altri elementi.
Tutto questo fluisce dal
Sole con una velocità media di circa 400 km/s e si estende oltre i pianeti esterni, e probabilmente viaggia
molto oltre il sistema solare.
La sua densità in corrispondenza all’orbita terrestre è circa 6
ioni per cm³.
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